Introflessione del Capezzolo: che cosa significa?

Probabilmente lo diamo per scontato e non ci abbiamo mai riflettuto, ma il capezzolo ha una funzione specifica nell’essere umano. In effetti si tratta del condotto dei dotti ghiandolari verso la superficie del corpo. Nelle donne, questi dotti sono i responsabili di trasportare il latte prodotto dalle ghiandole mammarie. Appare evidente pertanto come il capezzolo sia il mezzo fondamentale per garantire il corretto allattamento nei bebè.

Di solito l’orientamento del capezzolo è verso l’esterno, partendo dal centro dell’areola, la zona di pigmentazione più scura che lo circonda. Esistono tuttavia condizioni particolari che determinano l’assenza parziale o addirittura completa della prominenza che caratterizza i capezzoli. In questi casi particolari si parlerà di capezzoli introflessi o di capezzoli invertiti.

Come riconoscere l’introflessione del capezzolo

Partiamo rispondendo ad una domanda apparentemente semplice. Come dovrebbero essere dei capezzoli normali? Come accennato all’inizio, il capezzolo è generalmente in rilievo rispetto al piano cutaneo della mammella. Di solito infatti essi sporgono partendo dall’areola, donando al petto un aspetto armonico e proporzionato.

A questo punto forse ti starai già chiedendo come capire se hai il capezzolo introflesso? Ebbene, un capezzolo retratto è facilmente osservabile e riconoscibile anche da un occhio poco esperto. Puoi posizionarti davanti ad uno specchio ed osservare se al posto del capezzolo noti una piccola piega. In questo caso possiamo effettivamente parlare di introflessione capezzolo.  

Se noti che possiedi un capezzolo rientrante è probabile che tu ti stia domandando quando preoccuparsi per i capezzoli? Niente paura! Questo articolo farà chiarezza su che tipi di capezzoli esistono, e su quali sono le tipo di forme dei capezzoli. Continua a leggere per saperne di più!

Capezzoli rientranti, piatti o ciechi: facciamo chiarezza sui tipi

Quando si parla di capezzoli introflessi, rischiamo di confonderci tra le diverse definizioni che vengono date a questa particolare condizione. Il capezzolo introflesso viene spesso chiamato anche capezzolo rientrante o capezzolo cieco. Si tratta a tutti gli effetti di sinonimi che definiscono la medesima condizione.

Tuttavia ne esiste una particolare, conosciuta come capezzolo piatto, che deve essere definita in maniera più precisa, differenziandola dai capezzoli ciechi o introflessi. Ebbene, che cos’è un capezzolo piatto come riconoscerlo? In questo caso i capezzoli non si protendono né al di sopra né al di sotto della superficie dell’areola. Sono a tutti gli effetti sullo stesso piano, e in linea, con quest’ultima, senza alcuna sporgenza. I capezzoli piatti raramente sono associati a disfunzioni o a problemi di allattamento, ma sono un inestetismo che spesso può causare disagio.

I capezzoli introflessi, al contrario di quelli piatti, vengono classificati in base al grado di inversione. Un capezzolo introflesso di primo grado solitamente può essere disteso in modo agevole con stimolazione manuale, o con il freddo. Il capezzolo introflesso di secondo grado si estroflette meno facilmente, e le semplici manovre manuali possono non essere sufficienti. Un capezzolo introflesso di terzo grado infine, è fortemente retratto e risulta particolarmente difficile da estendere. Quest’ultima tipologia di capezzolo cieco presenta un elevato rischio di infezione.

Quali possono essere le cause e i sintomi dei capezzoli introflessi?

Bene, ora che abbiamo chiarito alcuni aspetti riguardanti i capezzoli introflessi è lecito chiedersi, perché ho i capezzoli all’interno? Cominciamo dicendo che l’introflessione del capezzolo può presentarsi sia su entrambi i seni che su uno solo. In entrambe le situazioni di capezzolo rientrante cause ce ne sono diverse.

Nella maggior parte dei casi avremo, per un capezzolo introflesso cause del tutto innocue. Ci troviamo infatti spesso di fronte a una condizione completamente reversibile, che non costituisce alcun problema funzionale. Ad ogni modo, è molto utile distinguere le cause di introflessione del capezzolo. In alcuni casi il motivo potrebbe essere una malformazione congenita presente dalla nascita, in altri casi invece potrebbe essere una condizione acquisita nel corso della vita della persona.

Solitamente un capezzolo introflesso dalla nascita per cause congenite non dovrebbe destare particolari preoccupazioni. È comunque sempre utile rivolgersi a un medico specialista per avere una diagnosi accurata di capezzoli introflessi, e per capirne le cause effettive. Lo è ancora di più se i capezzoli diventano introflessi in tempi relativamente brevi, o se notiamo perdite anche lievi di siero o di sangue.

Sottoporsi in maniera regolare ai controlli di screening mammografico è sempre importante. Diventa fondamentale poi se l’introflessione dovesse manifestarsi accompagnata da altri disturbi come dolore o arrossamento. In questi casi infatti l’introflessione del capezzolo potrebbe essere un sintomo di un qualche disturbo più grave, da valutare attentamente e in maniera tempestiva.

Capezzolo introflesso: è vero che può nascondere un tumore?

Capezzolo introflesso tumore e altre patologie possono effettivamente essere associate. Il capezzolo introflesso rientra tra i segnali che indicano un possibile tumore al seno. In particolare poi, se questo sintomo si presenta insieme ad arrossamenti attorno ai capezzoli, perdita di sangue o altre secrezioni, dolore al seno. Altri segnali a cui prestare particolare attenzione sono l’ingrossamento di una zona del seno o la comparsa di noduli, così come la variazione repentina della forma o della dimensione del seno. In caso di comparsa di uno o più di questi sintomi rivolgiti subito al tuo medico di fiducia per un controllo approfondito.

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Anche l’uomo può avere i capezzoli introflessi?

Così come le donne, anche gli uomini hanno i capezzoli, sebbene questi non abbiano una funzione legata all’allattamento. La presenza stessa di questa caratteristica anatomica fa sì che anche i soggetti maschili possano presentare tutte le caratteristiche descritte in precedenza riguardo l’introflessione dei capezzoli. Nonostante siano le donne ad essere prevalentemente colpite dal cancro al seno, si tratta di una patologia che può interessare anche gli uomini. Effettivamente i capezzoli introflessi uomo, specie se di comparsa improvvisa, potrebbero essere un segnale di allerta da approfondire con un medico.

Capezzolo introflesso

Esistono dei rimedi naturali o non chirurgici per trattare la problematica?

Come abbiamo visto, esistono diversi gradi di introflessione dei capezzoli. Proviamo a rispondere alla domanda su come risolvere capezzoli introflessi? Nei casi in cui sia una condizione congenita che non comporta nessun tipo di patologia o disfunzione, non dovrebbe destare particolari preoccupazioni. Ad ogni modo, se ci crea disagio, esistono per i capezzoli introflessi rimedi naturali che possono essere adottati in modo estremamente semplice.

La stimolazione manuale, conosciuta come tecnica di Hoffman, permette di “allenare” il tessuto alla base del capezzolo favorendone l’estroflessione. In cosa consiste nello specifico? È necessario posizionare i pollici di fianco al capezzolo, premendoli verso il seno e contemporaneamente allontanandoli fra loro. Eseguire questa manovra più volte al giorno può dare buoni risultati.

Esistono poi per il capezzolo introflesso rimedi poco convenzionali, ma comunque efficaci. Uno in particolare può risultare estremamente interessante per coloro che amano i piercing. Applicarne uno ai capezzoli retratti infatti permette di risolvere questo inestetismo, se associato a cause congenite.

Tuttavia, soprattutto nei casi in cui vi è una disfunzione o una qualche patologia associata, per risolvere in maniera definitiva il capezzolo introflesso intervento chirurgico correttivo è la soluzione più indicata. Effettivamente i rimedi non chirurgici possono portare dei benefici limitati nel tempo, e soprattutto non risolvono le problematiche di salute associate all’introflessione del capezzolo.

Trattamenti per capezzoli introflessi: i consigli degli specialisti Juneco

Nelle situazioni più gravi di introflessione, l’intervento di mastoplastica correttiva è la soluzione più adottata dai medici. Si tratta di un’operazione abbastanza rapida e poco dolorosa, che permette di riposizionare i capezzoli verso l’esterno. Va considerato che esistono diverse tecniche, la cui scelta deve essere fatta dal chirurgo in base alla situazione di partenza del paziente. In ogni caso comunque, optare per la correzione chirurgica permette di ottenere risultati definitivi, senza rischi di recidiva.

Hai ancora dubbi su cosa significa avere i capezzoli piccoli? oppure delle inquietudini legate al perché i capezzoli si restringono? Puoi rivolgerti ai nostri chirurghi specializzati in interventi al seno e richiedere una consulenza senza impegno per valutare il piano di trattamento più indicato per te. Come detto poco sopra, la soluzione chirurgica è quella che offre il livello di efficacia maggiore, soprattutto a lungo termine.

Inoltre, se desideri migliorare anche l’estetica del tuo seno, puoi rivolgerti ai nostri centri e valutare diverse soluzioni come la Mastoplastica additiva, la Mastopessi e la Mastoplastica riduttiva e donare al tuo aspetto le forme che desideri.

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