La Mastopessi, o lifting del seno, ha come obbiettivo il sollevamento e il rimodellamento del seno che è sceso a causa di un dimagrimento importante o di una o più gravidanze. La perdita di elasticità cutanea, la forza di gravità, e altri fattori come diminuzione di peso, gravidanza e allattamento, possono infatti modificare la forma e la tonicità del seno femminile.
L’intervento di Mastopessi effettuato con o senza protesi è rivolto a tutte quelle pazienti che vogliono rimodellare il proprio seno, sia ingrandendolo sia conservando il loro volume naturale. Il risultato sarà in entrambi i casi un seno dall’aspetto più giovanile, più alto e soprattutto più rassodato.
Le pazienti ideali per un intervento di Lifting del Seno presentano una o tutte le seguenti caratteristiche:
Nei casi in cui vi sia anche un volume non soddisfacente, è possibile inserire durante lo stesso intervento delle protesi mammaria in gel coesivo di silicone o poliuretano. Si parlerà pertanto di mastopessi semplice o di mastopessi con protesi.
Grazie alla mastopessi è quindi possibile donare al seno un aspetto più giovane e piacevole dando maggior consistenza e rotondità.
La mastopessi è un intervento chirurgico che può essere eseguito praticando tecniche differenti a seconda dei casi specifici. In particolare si parlerà di:
La Mastopessi “Round Block” (o con cicatrice “Periareolare” ) permette di risollevare il seno praticando un’incisione intorno al profilo dell’areola mammaria rendendo la cicatrice praticamente invisibile. Tale tecnica purtroppo non è indicata per le pazienti. Seni con un grado di ptosi molto elevato (ovvero estremamente calate), non possono essere risollevate con questa metodica.
La Mastopessi con cicatrice verticale: nel caso in cui la mammella sia molto ptosica è indicata una Mastopessi con cicatrice verticale. In tale metodica alla cicatrice “Periareolare” si andrà ad aggiungere una verticale di circa 5 cm che dal capezzolo scende verso il solco sotto mammario. Con questa tecnica il seno potrà essere risollevato e rimodellato anche nei casi di ptosi di grado severo.
Nei casi più estremi, come per esempio, in quei seni in cui il capezzolo e notevolmente più basso rispetto al solco sottomammario, sarà necessario associare alla cicatrice verticale anche un’incisione orizzontale (incisione a “T rovesciata”). Tale cicatrice è viene fatta cadere nel solco sottomammario.
Qualora fosse necessario associare alla mastopessi l’introduzione di una protesi mammaria, questa potrà essere impiantata con 3 tecniche principali:
Posizionamento Dual Plane (Parzialmente Retromuscolare): La protesi viene impiantata solo dietro al muscolo grande pettorale senza toccare gli altri muscoli della parete toracica, lasciando quindi la parte inferiore della protesi libera, in posizione Retroghiandolare. Essendo la protesi posizionata per circa il 75% della sua superficie dietro il muscolo, questa tecnica ha tutti i vantaggi di quella Retromuscolare quali la ridotta visibilità dei bordi della protesi, la possibilità di ottenere una forma estremamente naturale sia con protesi anatomiche (a goccia) sia rotonde, e non ultima la facilità di esecuzione di esami diagnostici, come la mammografia. Lasciando il bordo inferiore libero si riesce però ad ottenere una mammella di consistenza molto morbida e che non varia di forma durante le contrazioni del muscolo pettorale. Il decorso post-operatorio inoltre è molto rapido, più simile a quello di una tecnica Retroghiandolare.